Vi proponiamo una raccolta delle più belle frasi di Vittorio De Sica, pronunciate nel corso di alcune interviste e nei suoi film più noti.

Vittorio De Sica è stato uno dei mostri sacri della cinematografia italiana, colui che ha contribuito a scrivere la storia nostrana della settima arte. Vi proponiamo una raccolta delle sue più belle frasi, tratte sia dalle interviste che da alcune delle pellicole più famose che lo hanno visto davanti e dietro alla macchina da presa.

Le più belle frasi di Vittorio De Sica

Classe 1901, Vittorio De Sica è nato in un paese vicino Frosinone, precisamente a Terra di Lavoro. Si è avvicinato al teatro durante gli studi alla ragioneria e dopo il diploma ha iniziato ad occuparsi di recitazione a tempo pieno. L’esordio al cinema è arrivato nel 1926 e la sua carriera ha finalmente spiccato il volo. Fino al giorno della sua morte, avvenuta il 13 novembre del 1974, non ha mai smesso di lavorare davanti e dietro alla macchina da presa. Tra i tanti film che lo hanno visto all’opera, nei panni di attore o in quelli di regista, si ricordano: Ladri Di Biciclette, Miracolo a Milano, Umberto D., L’Oro di Napoli, La Ciociara, Ieri, Oggi e Domani, Matrimonio all’Italiana, Il giardino dei Finzi Contini e Il Viaggio.

Di seguito, vi presentiamo alcune delle frasi più belle di Vittorio De Sica, pronunciate nel corso di alcune interviste:

  • La televisione è l’unico sonnifero che si somministra attraverso gli occhi.
  • L’indignazione morale è in molti casi al 2% morale, al 48% indignazione, e al 50% invidia.
  • Il mio scopo è rintracciare il drammatico nelle situazioni quotidiane, il meraviglioso della piccola cronaca, anzi, della piccolissima cronaca.
  • La Bibbia insegna ad amare i nemici come gli amici, probabilmente perché sono gli stessi.
  • Ho avuto l’onore e il piacere di lavorare con Montgomery Clift […] e così di conoscerlo bene, intimamente. È stato l’attore più sensibile e intelligente che abbia mai conosciuto. Recitava con un senso di poesia. Mi ricordo che adorava i bambini, lui stesso lo era, viveva di tenerezza. Ma il destino divenne suo nemico, lui che meritava bontà e amicizia e soprattutto felicità. Dopo l’incidente non ebbe più pace. Con il trascorrere degli anni peggiorò sempre di più. Alla fine il suo cuore non ha potuto sopportare l’enorme disperazione e così ha smesso di battere. Ora siamo rattristati senza quel grande attore che ha dato al mondo quelle meravigliose e gratificanti interpretazioni che rimarranno per sempre nella nostra memoria. Addio Monty, amico mio, fratello mio.
  • Meglio rompere una promessa di matrimonio che un servizio di piatti dopo sposati.
  • Ho fatto La compagnia dei matti e mi rovinai la reputazione di attore bello, diciamo così. Il truccatore mi truccò talmente male, mi mise i baffi alla cinese e io, con quel nasone e molto magro, ero talmente brutto come amante di quella povera Elena Lunda, protagonista del film, che Pittalunga, l’allora padrone assoluto del cinema italiano, decretò che io non sarei mai più entrato in uno studio cinematografico.
  • Il matrimonio è la resa incondizionata del conquistatore.
  • Quest’oggi la padrona del basso che mi ospita ha voluto per forza offrirmi un piatto della loro minestra di riso e fagioli. Ero commosso dalla prodigalità di questa povera gente che si toglie un piatto della loro minestra così faticosamente guadagnata. Avevo appena finito di dire “Ma è sorprendente la generosità e l’ospitalità del popolo napoletano, che mi commuove nel profondo del mio animo” quando si è avvicinata la padrona e a un orecchio mi ha sussurrato: “Vedite un po’ voi si putite ottenere dall’amministrazione un compenso per il disturbo che ci prendiamo.”
  • Io ho guadagnato fama e quattrini lasciandomi guidare dalla pigrizia. Il mio sorriso mi ha regalato un’anima allegra che non mi appartiene. Il mio destino è un altro: sul vertice dei quarant’anni ricomincerò la mia vita di attore.
  • Tutta la mia attività registica la svolgerei sempre a Napoli, perché è una città che veramente mi dà degli impulsi umani, poetici, artistici, Napoli è la città più fotogenica, più umana, di tutte le città d’Italia e del mondo.
  • La letteratura ha scoperto da tempo questa dimensione moderna che puntualizza le minime cose, gli stati d’animo considerati troppo comuni. Il cinema ha nella macchina da presa il mezzo più adatto per captarla.

Frasi tratte dai film di Vittorio De Sica

Nel corso della sua carriera, Vittorio De Sica ha recitato in oltre 150 film, mentre nei panni di regista ha firmato 36 lungometraggi. Interprete brillante con quattro premi Oscar conquistati, è considerato uno dei padri del Neorealismo. Di seguito, una selezione di frasi tratte dalle pellicole che lo hanno visto davanti alla macchina da presa:

  • Maresciallo Carotenuto: Mmm… che profumo… Lavanda Cannavale? / Donna Violante Ruotolo: No… Notti d’Oriente. (Dal film Pane, Amore E…)
  • Romeo: Il signor marchese sa quale fattore le ha sparato? / Marchese De Vitti: Eh, caro Romeo, cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia! (Dal film: Totò, Vittorio e la Dottoressa)
  • Maresciallo Carotenuto: Fratello ricordati che devi morire… / Donna Violante Ruotolo: Fratello, vatti a coricare… (Dal film Pane, Amore E…)
  • Maresciallo Carotenuto: Napoletani popolo di santi e navigatori. / Caramella: Navigato’ è arrivata a divisa… (Dal film Pane, Amore E…)

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ultimo aggiornamento: 6 Luglio 2024 10:36


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